24 nov 2016

La voce del papà

Luca, papà di Rebecca.

Quando ho conosciuto Cristiana sono diventato padre della sua Bambina che si chiama Alessia che oggi ha 19 anni e domani festeggio felicemente il mio primo anno da padre di Rebecca.
Penso di spiegare e di iniziare con il racconto della nostra esperienza ossia che è stata una gravidanza cercata da 5 anni, desiderata tantissimo, arrivata dopo tre gravidanze andate male e due fecondazioni assistite altrettanto andate male, alla fine Rebecca è arrivata nel modo più naturale possibile quando ha voluto lei e come ha voluto lei.
Dopo la nascita è stata messa nella culla termica e l'ho accompagnata fino alla porta del nido...sono rimasto fuori...solo...con emozioni contrastanti. Da una parte la grande gioia per la nascita della mia bambina, dall'altra la preoccupazione di non sapere come mai mia moglie fosse ancora sotto osservazione...solo più tardi ho scoperto dell’insorgenza di una complicazione che richiede l’intervento dei medici.
Non vedevo l’ora di tenere mia figlia in braccio, avrei voluto assistere al primo bagnetto, ma purtroppo allora in quel reparto non era ancora possibile...è stato bello però poter trascorrere quasi tutta la giornata in ospedale accanto a mia moglie e mia figlia e non desideravo altro che portarle finalmente a casa...
Mia moglie non aveva latte o per meglio dire Rebecca non riusciva ad attaccarsi. Forse era troppo piccola, ma con la caparbietà che contraddistingue entrambe e con il mio aiuto, non ci siamo abbattuti come avrebbe potuto  fare chiunque in una situazione del genere. Abbiamo iniziato con il latte artificiale consapevoli che non era una  bella scelta ma dovevamo per forza.  Mia moglie ha continuato ad attaccarla  ogni volta che lo richiede, prima di darle l’aggiunta , fino a quando è riuscita ad eliminarla completamente.
Credo che tutte le donne abbiano il latte e vorrei lanciare un messaggio, oggi, vorrei dirvi soprattutto: “non arrendetevi subito, provateci, chiedete aiuto” perché  sappiamo tutti che  il latte materno è importantissimo, ma purtroppo a volte da soli non si riesce ad andare avanti e si ha bisogno di consigli, incoraggiamenti e informazioni corrette.

Mia moglie lo ha avuto, nella presenza costante di un’altra madre che giorno e notte rispondeva e la sosteneva in questo percorso.
È ovvio che tutto questo sacrificio dev'essere appoggiato da noi papà stando vicino in tutto quello che possiamo,le nostre mogli devono concentrarsi solo esclusivamente sull'allattamento e tutte le forze devono essere focalizzate li, senza avere altri impegni, liberi con la testa e con tutto il resto.
Così è stato, Rebecca dopo due mesi circa ha eliminato completamente l'artificiale ed è stata allattata esclusivamente al seno e lo è tuttora.
Durante tutto questo periodo ho cercato, con tutti gli impegni che ci sono, di rendere la vita di mia moglie meno faticosa possibile, continuando ad aiutarla nella gestione della casa e in tutto il resto perché fare la mamma e bellissimo ma fare il papà è la cosa più bella del mondo.
L'importanza di noi uomini, mariti e padri è sostenere sempre in tutto la nostra compagna e starle vicino il più possibile perché la gravidanza e il post gravidanza è una fase della vita molto delicata per loro ma anche l'esperienza più bella che noi uomini purtroppo non possiamo vivere  e credo che per una donna sia difficile superare certi momenti, senza la presenza di un compagno accogliente.

Il momento più importante o meglio dire la scelta molto importante è stata quando mia moglie mi disse che voleva eliminare completamente l'artificiale, non è stato semplice soprattutto perché non sapevamo come avrebbe reagito  Rebecca a questo cambiamento ma ero consapevole che sarebbe stata la cosa migliore per lei.
L'unica cosa che invidio è il fatto che io non potrò mai vivere questo momento bellissimo, allattare il proprio figlio dev'essere un'emozione unica e per questo invidio mia moglie non esiste una ricetta per essere padre, Rebecca mi dà una carica incredibile, quando torno da lavoro stanco e rivedo mia figlia che mi sorride e grida ritrovo la carica per poter vivere momenti bellissimi con lei.
Essere padre è difficile spiegarlo in poche parole, è un amore nuovo se così si può dire, ci sono emozioni straordinarie che cancellano ogni sacrificio.
Grazie a questo 5 anni di lunga attesa sono stati ripagati appieno.

La voce delle madri

Il racconto emozionante di Cristiana, mamma di Rebecca.

Per  la paura del parto, del dolore, di voler vivere il travaglio in piena coscienza, avevo deciso di fare l'epidurale...

Ma le cose sono andate diversamente, perché ero ricoverata x pressione alta in un altro ospedale e quando in piena notte ho perso il tappo mucoso e ho iniziato ad avere dolore ho pensato: e ora che si fa? Mi faccio trasferire all'ospedale dove sarebbe dovuta nascere Rebecca? Dove avevo tutto organizzato, fatto visite, visitato reparto?

No...Il mio piano A era fallito, ho attuato il piano B e avvolta da un senso di serenità, ho deciso da sola, di stare in questo ospedale e di non avvisare nessuno in corsia per il momento, volevo vivere con me stessa quel sentimento di realizzazione che da lì a poco sarebbe nata la mia bimba tanto desiderata😌❤

Dopo 3 ore i dolori, alle 6 del mattino, hanno iniziato ad aumentare e ho deciso di chiamare le ostetriche, subito dopo ho rotto le acque!!!

Mio marito e mia figlia diciottenne dormivano ancora, ma alle 8 erano già da me ancora increduli😂

Sono arrivati i  dolori ancora più intensi e l’ostetrica, quella Santa ostetrica, mi ha proposto di spostarci in sala travaglio. Così, dopo aver fatto una doccia calda, a fatica, siamo arrivati nella sala..

Dopo la visita, un po' delusa ho scoperto di essere solo all'inizio...ma sapevo che, con l’incoraggiamento di Carmen, avrei potuto farcela
Io pensavo troppo avanti! A quanto avrei sofferto, se già soffrivo così, ma lei con pazienza e energia positiva, mi ripeteva che dovevo affrontare tutto passo per passo, che il peggio era all'inizio, poi sarebbe stato tutto più facile..
Non so se mi sono convinta psicologicamente, ma ho affrontato meglio le contrazioni più forti di quelle precedenti...

Dopo 3 ore, tra una risata, coccola e dolore, con marito, figlia, ostetrica, un super gruppo, ho percepito che non avrei sopportato ancora per molto, ma Carmen è nuovamente arrivata in “soccorso” dicendo:” il più è fatto vedrai che non tarderà!! “

Dopo la visita in sala parto non riuscivo più a riprendermi dal dolore, come se fosse una contrazione mai passata, mi mancava il fiato dal dolore...

Dopo 10 minuti esatti di orologio ho detto sta nascendo... ho voglia di fare la cacca😂!!!!

Perché l'ostetrica così mi aveva descritto la sensazione, che sarebbe stata come  fare la cacca...

Andiamo sempre a stento😅in sala parto, mi visita e mi dice: siamo pronte sta nascendo😍!!!!

Oddio😍😍

Mi chiede se avevo frequentato un corso di accompagnamento alla nascita e non avendolo fatto avevo paura che non sarei riuscita ad affrontare il  parto, in particolare la respirazione, ma Carmen è stata bravissima a guidarci in tutto...durante tutto  il travaglio avevo bisogno di sentire la sua voce...

Nonostante la stanchezza e i dolori sono riuscita a seguirla per tutta la fase del parto, mi affidavo completamente a lei e alla sicurezza che mi dava mio marito vicino...

Dopo 5 spinte è nata Rebecca❤ ho voluto prenderla subito vicino a me, sul  mio petto realizzando che finalmente era tutto finito, un lungo percorso di anni che mi ha portato a questo meraviglioso momento...

Un travaglio e un parto vissuto veramente con gran serenità, nonostante le paure iniziali...

L'unica cosa che rimpiango è quella di non aver potuto tenere ancora un po vicino a me  la mia bambina, ma mi è stata subito portata via...Ho odiato quel momento😂

Ho rivisto la mia bambina dopo molte  ore... mi hanno addormentata perché non riuscivo ad espellere la placenta..e in ospedale non sono riuscita da sola ad attaccarla al seno, dormiva sempre avevo i capezzoli piatti e non ho stimolato la produzione quindi siamo state dimesse con alimentazione esclusiva artificiale... ma il mio desiderio di allattare era talmente grande che rientrata a casa ho continuato a fare molto contatto petto a petto ma mai avrei pensato di poter arrivare ad un allattamento esclusivo materno❤

L'artefice di tutto questo è stata Alessandra una mamma x mamma, che con tanta discrezione è stata sempre presente e non smetterò mai di ringraziarla💝

Con il passare dei giorni Rebecca finalmente iniziava ad attaccarsi al seno e anche se beveva il latte artificiale cercavo sempre di allattarla  , sotto suggerimento di Alessandra,  tra un biberon  e l'altro e sempre prima del biberon... che stanchezza!!!😱😅 ma io non ero sola,  il nostro era un lavoro di gruppo, mio marito e mia figlia grande mi hanno sempre supportata, mentre io potevo dedicarmi solo all'allattamento...

Un giorno, finalmente,  ho iniziato a vedere un "liquido" uscire dal mio seno e non riuscivo a credere ai miei occhi, lo chiamo liquido perché non era bianco, ma mi ha dato comunque tantissima soddisfazione.

dopo 2 mesi , con tutte le paure, tutti i punti interrogativi ho deciso di abbandonarmi completamente di fidarmi di lei e del mio latte e abbiamo iniziato a scalare l'aggiunta, percorso non facilissimo perché Comunque dovevo convincermi che quando la bambina si staccava, attaccava e piangeva, non era perché non c'era latte ma solo per il fatto che il flusso era forte e lei si arrabbiava. Oltretutto io non vedevo il  mio latte, avevo il seno morbido ,nessun reggiseno macchiato, con il tiralatte riuscivo ad estrarre non più di  10 g, quindi era più difficile convincermi che potevo nutrire la mia bimba con il mio solo latte...

Comunque tra messaggi di disperazione alle 4 del mattino,  ma anche tanta grinta perché volevo eliminare biberon, sterilizzatori e quel latte, al terzo mese siamo riuscite a passare a un esclusivo materno😍 e Rebecca ha iniziato a crescere tantissimo anche al di sopra delle nostre aspettative😊  Io e Rebecca siamo riuscite  a mollare un esclusivo artificiale e riprenderci il nostro tanto desiderato esclusivo materno.”



Finisce qui il racconto di Cristiana.

GIORNATA MONDIALE SUI DIRITTI ALL'INFANZIA E ALL'ADOLESCENZA 2016

Anche quest'anno in occasione della Giornata Mondiale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, abbiamo portato la voce delle madri, in particolare quella di Cristiana.

Ringraziamo il Comune di Carbonia e la ASL 7 per averci permesso per il terzo anno consecutivo di essere presenti a questo evento così importante.



Chi siamo credo sia ormai noto un po a tutti, un'associazione nata per il sostegno all'allattamento e cresciuta tra madri, famiglie che lavorano accanto alle altre madri nel loro percorso di vita…
Ci siamo lasciati un anno fa in questa sala alla giornata dei Diritti per L’infanzia 2015 con un appello, una richiesta e una speranza di poter creare una catena calda attorno alle madri e ai loro bambini ed è da questa data così importante che vorrei partire nel raccontare la voce delle madri.
Quest'anno ci è stato chiesto di rappresentare la voce delle madri e chi più di noi poteva essere lusingato da questa proposta? In questo anno passato abbiamo avuto modo di ascoltare tante voci di madri ma quello che ci ha guidate nella scelta è stata la ricchezza di questa esperienza e una data particolare che è proprio il 19 novembre 2015 giorno della nascita di Rebecca.


L'emozionante 
racconto di Cristiana, mamma di Rebecca.


Questo racconto risale ad un anno fa…questa esperienza vissuta così da vicino e condivisa con tutto il gruppo, ha segnato l'inizio di un percorso che è stato un crescendo di opportunità, di legami e di conquiste…

Per prima la possibilità di partecipare come madri osservatrici a due edizioni del corso di 40 ore per operatori sanitari che in un ambiente positivo e propositivo, ha facilitato una riflessione sui possibili cambiamenti di alcune routine sanitarie, ha favorito l'instaurarsi di una comunicazione tra madri e operatori creando i presupposti per il nostro ingresso nel maggio 2016 nel reparto di ostetricia e ginecologia con lo scopo di stare accanto alle madri durante la degenza pre e post parto.
È stato un lavoro impegnativo, di pazienza, accoglienza verso le altre madri ma anche verso gli operatori che ci rende orgogliose. Così come ci rende orgogliose ricevere un messaggio che un anno fa ci sarebbe sembrato un'utopia…
Un papà che vuole.condividere con noi la bella esperienza del rooming in 24 h su 24 vissuta alla nascita del suo terzo bambino e che qualche giorno fa ci ha telefonato durante una nostra riunione dicendo in viva voce quanto sia stato utile il nostro lavoro e con la voce tremante di emozione quanto la nostra presenza sia importante, unita alla competenza e all'amorevolezza  riscontrata da lui nel contatto con gli operatori e operatrici del reparto.
Probabilmente il lavoro da fare è tanto ma a distanza di un anno mi sento di dire che I piccoli grandi passi fatti rappresentano qualche anello in più di quella catena calda di cui abbiamo bisogno e che ci fa sentire meno sole.
Grazie

Alessandra